mercoledì 22 settembre 2010

Jerry Kramsky

JERRY KRAMSKY
Misteri per piccoli lettori
Domenica 26 settembre, ore 17.00

Pseudonimo di Fabrizio Ostani, è nato nel 1953, vive e lavora ad Appiano Gentile (Como). Disegnatore e sceneggiatore, collabora con Lorenzo Mattotti sin dai tempi dei banchi di scuola. I loro libri di fumetti – pubblicati in inglese, francese, tedesco, spagnolo e giapponese – sono conosciuti in tutto il mondo. Insieme hanno realizzato disegni, piccole storie e libri illustrati rivolti direttamente ai bambini, tra i quali: Il sole lunatico (Gallucci, 2007), Jekyll & Hyde (Einaudi, 2002), Murmure, (Seuil, 2001) Il santo coccodrillo (Corraini, 1999). Con le immagini di Gabriella Giandelli nel 1997 ha pubblicato Fernando e l’uomo senza testa e Fernando e il vampiro trasparente (La Margherita).

La stanza delle ombre malvagie (Gallucci). La storia di Nicchio e di una stanza misteriosa. Di un bambino piuttosto timido che arriva con i suoi genitori in una nuova città e della casa in cui vanno ad abitare. Un appartamento con una camera lasciata arredata dal precedente inquilino: un veterinario sperimentale. Poi la storia di una frottola colossale, inventata da Nicchio per farsi rispettare dai nuovi amici piuttosto spacconi: quella della stanza delle ombre malvagie. E per finire la storia di uno scherzo di cattivo gusto che, combinato con qualcosa di incredibile, precipiterà davvero Nicchio nell'inquietante Mondo delle Ombre. Dal quale, grazie all'aiuto di una viaggiatrice d'altri tempi, ritornerà però rafforzato. (Dai 12 anni)

TRE DOMANDE A JERRY KRAMSKY
Chi è Jerry Kramsky? Si è materializzato di notte su una spiaggia greca sul finire degli anni 70. Evocato dagli assurdi racconti di fantascienza di Robert Sheckley e dalla musica psichedelica di Jerry Garcia. Da quel momento, ha iniziato a scrivere un sacco di storie, principalmente per fumetti, e, a un certo punto, a pubblicarle per il mondo, con i disegni del fido Mattotti. Essendo un essere prevalentemente immateriale, ha bisogno di una identità segreta corporea che prema i tasti del computer per lui.
Perché hai scelto di raccontare storie per ragazzi? Per imitazione. A causa del mio vecchio maestro elementare che mi costrinse a leggere “Il Barone Rampante”, del grande Italo Calvino, e diede il via alla mia carriera di lettore. A forza di leggere in me si è sedimentata anche la voglia di scrivere. Con le storie, cosiddette, per ragazzi trovo si possa spiare la vita dall’angolazione della prima impressione, che può essere a volte curiosa, forse con meno compromessi. Le storie per ragazzi possono essere lette da adulti ben preparati, che non vogliano troppo fingere d’essere diventati irrimediabilmente grandi. Del resto, favole e frottole, ci accompagnano sempre.
In “La stanza delle ombre malvagie” hai realizzato anche le illustrazioni: i mostri sono un soggetto che ti piace particolarmente o è stato un caso? Trovo le mostruosità più facili da disegnare. La mia scuola di disegno (ehm ehm) si basa molto sugli errori, mi faccio guidare da loro e ogni sbaglio può arricchire il mostro… però, alla fine, i miei esseri mostruosi li trovo simpatici e credo di paura ne facciano davvero poca. Mi piacerebbe, una volta, disegnare e scrivere una storia veramente terribile. Quello che più ispira i miei personaggi sono le persone troppo seriose, le regole fasulle, le fronde mosse dal vento, le nuvole, suoni e rumori, ma anche dei pulviscoli abusivi che s’infilano, a volte, nella mia mente.