martedì 21 settembre 2010

Domenica 26 settembre 2010

Ore 15.00

Saluto di Inaugurazione della Nona Edizione
ORE 15.30
GIAN MAURO COSTA, CARLO FLAMIGNI, MARCO MALVALDI
con Nicoletta Sipos, giornalista 
Tre parlate che sono come un viaggio attraverso l’Italia, tre ambientazioni, tre scenari contrastanti, in un incontro in cui il giallo è “glocal”. Nessuno strumento scientifico né squadre da pronto intervento per risolvere i casi investigativi di questi romanzi, ma solo grande curiosità, passione e cervelli a confronto. I protagonisti in apertura della nona edizione del festival La passione per il delitto, sono tre autori della scuderia Sellerio: il palermitano Gian Mauro Costa con Il libro di legno, il bolognese Carlo Flamigni con Circostanze casuali, e il fiorentino Marco Malvaldi con Il re dei giochi. Moderati dalla scrittrice Nicoletta Sipos, si racconteranno nel loro modo di vedere e filtrare il territorio, nei loro legami con una narrazione che si lega saldamente ai suoni e alle visioni in cui è nata. Gian Mauro Costa si racconta attraverso la vicenda di Enzo Baiamonte, cinquantenne radiotecnico che per arrotondare aiuta un avvocato a trovare oggetti e persone, e che si trova alle prese con uno strano incarico: il recupero di cinque libri che un defunto professore bibliofilo ha dato in prestito. Carlo Flamigni torna con la sua saga familiare dei Casadei, investigatori sui generis: questa volta il notaio Annibale Ricci Ribaldi, uomo vizioso e ricco di famiglia, viene trovato morto nel suo studio. Poco dopo la stessa sorte attende per l’ostetrica che ha fatto nascere i suoi figli. Marco Malvaldi è considerato ormai un classico con il suo circolino di investigatori pensionati del Bar Lume: Ampelio il nonno, Aldo l’intellettuale, il Rimediotti pensionato di destra, e il Del Tacca del Comune. Riuniti attorno al nuovo biliardo, esaminano gli ultimi fatti di Pineta, tra cui il terribile incidente della statale: un ragazzino è morto, e sua madre è in coma profondo. Come c’era da aspettarsi, i quattro sono convinti che non sia stato un incidente.



ORE 16.30
ESMAHAN AYKOL, ROSA MOGLIASSO
con Raffaella Calandra, giornalista 
L'ottimo debutto nel giallo di due autrici: la turca Esmahan Aykol, che racconta le suggestioni del Bosforo con il piglio occidentalizzato di chi da anni si divide tra Istanbul e la Germania. La torinese Rosa Mogliasso, finalista al Premio Bancarella 2010 con un libro che sorprende per la vivacità narrativa, riccamente popolato di una umanità varia e divertente. Un aspetto che accomuna i romanzi delle due autrici, capaci di raccontare mondi umanamente ricchi, con personaggi agli antipodi che si incrociano, dove tutti influiscono sui destini di chi gli vive attorno. In Hotel Bosforo (Sellerio), Esmahan Aykol si propone con un giallo ricco d’ironia, che ha per protagonista una donna tedesca-turca, che si trova spettatrice e partecipe dell’inchiesta su un omicidio ambiguo; ma protagonista vera è la città europea del momento: Istanbul. Rosa Mogliasso, al suo esordio con L’assassino qualcosa lascia (Salani) apre sulla figura di Alma Peressi, ricchissima e disperata, che nella sua abitazione aspetta che la polizia venga ad arrestarla. Su di lei pesa la responsabilità di un delitto atroce, più un’altra serie di colpe minori: un marito avvocato che ama rimorchiare giovani nei parchi pubblici, una figlia eternamente sballata, un’infelicità inestinguibile. I commissari Gillo e Zuccalà - che diventano storia nella storia - incaricati di indagare su quel delitto, scoprono però che altri personaggi sono coinvolti in queste vite.


ORE 17.30
Aperitivo con l’Autore HANS TUZZI
con Michele Tavola, giornalista, assessore alla cultura di Lecco
Una Milano un po' nostalgica, impietosa con gli uomini e generosa con le donne. Hans Tuzzi nel suo ultimo e ricercatissimo romanzo, L'ora incerta fra il cane e il lupo (Bollati Boringhieri), accentua il divario della città lombarda tra i diversi spessori e le onestà altalenanti degli individui, offre riflettori facili a chi spende tutto se stesso nell'esteriorità e nella fretta, custodisce i segreti di chi segue i propri ritmi, fermandosi a riflettere. Nel marzo 1985, nei campi ancora innevati alla periferia sud di Milano, sotto l’antico campanile dell’abbazia di Chiaravalle, viene trovato il cadavere sfigurato di una giovane donna. Inizia così la nuova inchiesta del commissario Melis, che porterà lui e i suoi uomini nel mondo del giornalismo e della più o meno alta finanza, raccontata con uno scetticismo e un senso del ridicolo che rendono insuperabile questo romanzo. Una volta appurata l’identità della vittima, le domande fondamentali sono quelle classiche - chi e perché ha ucciso - ma gli interrogativi che coinvolgono a fondo chi indaga e chi legge, si muovono su altre corde.